Le aziende italiane tra le prime in Europa nella trasformazione digitale
REPORTS 27 Febbraio 2020 digitalvoice
Secondo una nuova ricerca mondiale di Workday, le aziende italiane sono tra le prime in Europa quando si tratta di innovare il modello di business per favorire la trasformazione digitale. Lo studio “Organizational Agility at Scale: The Key to Driving Digital Growth,” realizzato da Longitude, ha coinvolto quasi 1.000 imprenditori di Asia, Europa e Nord America. Secondo lo studio, l’82% delle imprese italiane intervistate ha compiuto “progressi significativi” nella trasformazione del proprio business model per la creazione di una gamma di prodotti e servizi digitali, rendendolo uno dei più innovativi in Europa dal punto di vista digitale.
La ricerca si è concentrata su come le organizzazioni possono tradurre i propri investimenti di trasformazione digitale in performance aziendali adeguate. In base ai risultati della ricerca, esiste una forte correlazione tra la crescita dei ricavi
digitali e l’Agilità dell’azienda: una serie di comportamenti che aiutano i “leader” a favorire la crescita dei ricavi digitali e spostare la trasformazione digitale da un evento unico a un modo di operare.
Secondo la ricerca, il 53% delle organizzazioni italiane prevede di trarre oltre il 50% dei ricavi dal digitale entro il 2022. Un risultato in linea con gli altri paesi europei come Francia (57%), Germania (55%) e Regno Unito (53%).
Le principali organizzazioni che hanno adottato l’agilità organizzativa hanno il doppio di probabilità di trarre una quota significativa di ricavi dalle nuove proposte digitali e hanno probabilità 10 volte superiori di reagire ai cambiamenti del
mercato con agilità e velocità, facendo crescere maggiormente i ricavi digitali.
Nonostante la leadership europea nell’innovazione digitale, “i vincoli dei sistemi IT legacy” (33%) e la “mancanza di competenze” (33%) sono stati indicati dai business leader italiani come i primi tre ostacoli alla possibile crescita digitale.
“Il futuro appartiene alle aziende agili”, ha dichiarato Pierre Gousset, vice presidente EMEA, Workday. “Quando le aziende comprendono l’importanza dell’agilità e si attrezzano per raggiungerla, ottengono risultati migliori rispetto a quelle che non lo fanno. La tecnologia ha un ruolo fondamentale nell’aiutare le organizzazioni a diventare più agili,
ma questo cambiamento non riguarda solo il modo in cui un’azienda innova e realizza nuovi prodotti e servizi. Le aziende che progettano di avere successo hanno una visione olistica dell’agilità e forniscono alla forza lavoro le
competenze, gli atteggiamenti e gli strumenti per pensare e agire in modo rapido. Per chi è in ritardo: potete ancora farcela, ma il tempo sta passando.”
Stefano Brandinali, Group CIO e Chief Digital Officer di Prysmian Group, ha commentato: “Per essere leader in futuro è essenziale essere agili e in Prysmian Group abbiamo posto le ambizioni digitali al centro della strategia. Il nostro approccio alla trasformazione digitale punta a digitalizzare l’intera organizzazione e fa parte di quello che definiamo il ‘digital plancton’, ossia un coinvolgimento graduale e naturale di tutte le persone all’interno dell’azienda con lo scopo di diventare sempre più agili.”
Mariano Corso, Docente del Politecnico di Milano e Responsabile Scientifico degli Osservatori HR Innovation Practice e Cloud Transformation, ha commentato: “Anche le imprese italiane, al pari di quelle europee, hanno compiuto progressi significativi, ma rimane ancora molto da fare. Ogni azienda deve saper identificare le problematiche e i rallentamenti
che impediscono di diventare leader e aumentare i ricavi digitali. L’agilità è diventata un fattore critico alla base di una trasformazione digitale più rapida permessa dall’innovazione e dal coinvolgimento di tutti.”
Nella foto Pierre Gousset, vice presidente EMEA, Workday.