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Circular Re-Thinking, la scuola di alta formazione sull’economia circolare
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Sulla scorta della positiva esperienza della prima edizione realizzata nel 2020, l’opportunità formativa si rivolge nuovamente ai professionisti che intendono raffinare le proprie competenze e diventare freschi esperti di transizione ecologica. In più, quest’anno la scuola si apre al personale delle aziende che aspirano ad integrare le logiche circolari nei propri modelli di business e processi produttivi.

La seconda edizione di Circular Re-Thinking, organizzata da Trentino Sviluppo, dalla società di consulenza Terra Institute e dalla rivista Materia Rinnovabile,  si terrà dal 17 settembre al 10 ottobre prossimi; . Ad ospitare la formazione dei futuri esperti di transizione ecologica saranno gli spazi di Progetto Manifattura a Rovereto.

Circular Re-Thinking nasce quindi con l’obiettivo di formare gli esperti di economia circolare richiesti dalle trasformazioni in corso nel mercato del lavoro. La scuola accoglierà un massimo di 10 iscrizioni e si suddividerà in tre fasi dal 17 settembre al 10 ottobre. La prima fase consiste in 122 ore di lezioni intensive con approccio accademico e pratico in presenza nelle aule di Progetto Manifattura a Rovereto.

Tra i temi in programma anche quelli più dibattuti dall’opinione pubblica come il packaging, le filiere della distribuzione e il marketing. I docenti provengono da università italiane, dal mondo industriale e della ricerca. è previsto poi un viaggio studio di due giorni negli incubatori e nei centri di competenza per l’economia circolare di Milano. Infine, durante il percorso formativo, sarà richiesto alla classe di analizzare e sviluppare soluzioni innovative a casi concreti delle aziende partner per produrne poi un elaborato finale. I partecipanti saranno seguiti da tre tutor per tutto il percorso.

«Da tempo – spiega Sergio Anzelini (nella foto) , presidente di Trentino Svilupporegistriamo una crescente attenzione delle imprese verso l’approccio della circolarità. Sono sempre più quelle che si avvalgono con convinzione di consulenti o che formano dipendenti per essere traghettate verso filiere circolari da tradurre in vantaggi economici».

Gli stessi piani di ripresa post pandemici rafforzano questo trend, ponendo sostenibilità e transizione ecologica al centro delle strategie. «Digital e sostenibilità – prosegue Anzelini – sono le due direttrici verso cui l’Europa sta incanalando gli investimenti degli Stati membri con il piano Next Generation EU e lo stesso PNRR italiano mette in risalto le opportunità della circolarità, concentrandosi in modo particolare sulla gestione dei rifiuti. A questo scenario, si aggiunge la bolla dei prezzi dei materiali che si è generata dopo l’esperienza del lockdown che ha accentuato l’interesse delle imprese verso azioni come il riuso e il riciclo di materie “seconde” o verso la riparazione della strumentazione».

Le iscrizioni si chiuderanno il 31 luglio. Programma, output e costi sono meglio descritti sul sito www.circular-rethinking.com

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