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Enel alla scoperta della blockchain
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“L’evoluzione della Blockchain merita di essere tenuta sotto osservazione in quanto sia la tecnologia che l’ecosistema sono ancora in una fase early stage. Non sappiamo quindi se avrà un impatto disruptive anche sul nostro business as usual o se sarà una bolla di sapone”, spiega Luciano Tommasi, Responsabile Start Up Initiatives and Business Incubator di Enel. “Ci sono però una serie di segnali quali l’interesse di grandi investitori e di numerose startup e i macro-trend tecnologici che puntano verso approcci distribuiti e virtualizzati, che ci hanno indotto a pensare che sia opportuno presidiare questa frontiera per essere pronti a trarne vantaggio e quindi non essere passivamente travolti”, ha aggiunto.

La prima occasione di condivisione delle idee sul tema con le altre aziende europee si è presentata nel novembre scorso durante la European Utilities Week e si è poi evoluta ai primi di febbraio con l’evento “Blockchain Utility Meeting: which use cases to move beyond the hype promosso da Enel ad Amsterdam. Il workshop, articolato su due giorni, ha riunito nella sede dell’incubatore olandese di startup Rockstart alcune delle maggiori utilities europee fra cui EON, EDF, Innogy, CEZ, Fortum, Vattenfall, Iberdrola, EDP, ESB, Eandis, ACEA ed Alliander, oltre al TSO britannico National Grid ed Eurelectric, insieme a grandi player IT focalizzati sullo sviluppo della blockchain, tra cui IBM e Microsoft e ad alcune startup.

Il principale vantaggio della blockchain è il fatto di essere un database distribuito che non ha bisogno di un’autorità garante della veridicità dei dati e delle transazioni (Distributed Ledger Technologies). Inoltre non ha l’onere di difendere le singole informazioni, perché queste sono distribuite su più nodi e ognuno di essi ne è un punto di difesa. Per poter violare la catena, bisognerebbe corrompere almeno il 51% dei nodi: e per farlo, nel caso ad esempio di bitcoin, sarebbe necessaria una capacità di calcolo superiore a quella che avrebbero oggi Google e Facebook messe insieme.

È in quest’ottica che la blockchain, anche nella sua declinazione più comune, i sistemi di pagamento, potrebbe avere in futuro un impatto per Enel, che ha oltre 60 milioni di clienti ed opera quotidianamente sul mercato delle commodity.

“Inoltre – aggiunge Tommasi – è possibile prevedere che in un mondo in cui le macchine si scambiano informazioni in autonomia ed in base a queste prendono decisioni, potrebbero emergere nuove architetture basate o ispirate a blockchain a supporto della gestione di infrastrutture complesse come le reti di distribuzione”.

L’evento di Amsterdam è servito ad Enel a portare sul piano della concretezza il grande clamore su questa innovazione, per creare consapevolezza e cercare di capire, insieme alle altre utilities, come presidiare questa frontiera tecnologica nella stessa logica della blockchain, non centralizzata ma sfruttando al massimo le competenze distribuite presenti nell’ecosistema dell’Energia.

nella foto Luciano Tommasi, Responsabile Start Up Initiatives and Business Incubator di Enel

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