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World Economic Forum: un panel tutto al femminile
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La quarantottesima edizione del World Economic Forum (WEF) ha avuto come protagonista Trump che con i suoi interventi  ha fatto passare in secondo ordine gli interventi di Angela Merkel ed Emmanuel Macron. 3 mila partecipanti tra cui una settantina di capi di Governo e di Stato; Si è parlato in molte occasioni del ruolo delle tecnologie e tra le varie cose è stata annunciata la nascita del Global Centre of Cybersecurity che verrà diretto da Alois Zwinggi direttore generale del WEF ; tanti gli argomenti e molte presenze femminili anche se non superano il 20%.

E’ la prima volta che il World Economic Forum è caratterizzato da un panel di copresidenti tutto al femminile   che  hanno discusso il tema dell’incontro di quest’anno a Davos “ Creare un futuro condiviso in un mondo fratturato”.

Il primo ministro norvegese Erna Solberg ha chiesto di concentrarsi sulla corruzione e sui flussi di denaro illegali e ha chiesto di intervenire sull’uguaglianza di genere. L’istruzione è il primo passo, ha detto, assicurandosi che le ragazze prendano pienamente parte all’istruzione.

Chetna Sinha, fondatrice e presidente della Mann Deshi Foundation ha chiesto l’accesso finanziario per tutti. Ha annunciato un fondo di investimento alternativo per le imprenditrici, del valore di 100 milioni di rupie.

Ginni Rometty CEO di IBM ha dichiarato di voler vedere una maggiore trasparenza nella tecnologia, un insieme di principi per i dati e i lavoratori preparati per il futuro del lavoro.

Christine Lagarde, ha detto che siamo economicamente in uno sweetspot e questo ci consente di concentrarci sulle responsabilità condivise. Dobbiamo trasformare la rabbia che abbiamo visto in azione, ha aggiunto. “Anche senza testosterone, possiamo produrre energia positiva e costruttiva”.

Isabelle Kocher ha espresso il desiderio di conciliare crescita economica e sviluppo con il bene sociale.

Il direttore generale del CERN Fabiola Gianotti ha affermato che la passione per la conoscenza e l’apprendimento è una passione condivisa per tutta l’umanità. La conoscenza scientifica non ha passaporto, nessun genere e nessun partito politico.

Il mondo deve rinegoziare un nuovo contratto sociale e riscrivere le regole, ha detto il segretario generale dell’ITUC Sharan Burrow. Abbiamo costruito questo mondo frammentato, ora abbiamo bisogno di imparare alcune lezioni e ricostruire.

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