Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator website
A2A:  approvato Piano Industriale 2021-2030 da 18 miliardi di euro
Share this… Facebook Pinterest Twitter Linkedin A2A:  approvato Piano Industriale 2021-2030 da 18 miliardi di euro
abb rinascimento dig

18 miliardi di euro di investimenti in 10 anni (+2 miliardi rispetto al Piano precedente) di
cui 7 per l’Economia Circolare e 11 per la Transizione Energetica

Il Consiglio di Amministrazione di A2A, presieduto da Marco Patuano, ha esaminato e approvato l’aggiornamento del Piano Industriale 2021-2030 che rafforza con ulteriori due miliardi di investimenti, l’impegno verso la decarbonizzazione, in anticipo rispetto agli obiettivi previsti da COP26. Il Piano pone le basi per raggiungere l’azzeramento delle emissioni dirette e indirette (sia scope 1 sia scope 2) generate dal Gruppo al 2040 e rafforza i business che possono contribuire alla transizione ecologica del Paese. Economia circolare e transizione energetica si confermano i due pilastri del Piano che racchiudono le azioni concrete del Gruppo, a cui contribuiscono tutte le Business Unit (Energia, Ambiente e Smart Infrastructures1).

“Il primo anno del Piano Industriale 2021-2030 è stato significativamente superiore alle aspettative sia da un punto di vista di risultati industriali che economici, con un impegno quotidiano nel perseguimento degli obiettivi ESG che ci siamo dati. Facendo leva su una forte capacità di crescita dimostrata da tutte le business unit del Gruppo, abbiamo deciso di aumentare ulteriormente gli investimenti destinando 18 miliardi alla transizione ecologica” commenta Renato Mazzoncini (nella foto), Amministratore Delegato di A2A “L’aggiornamento del Piano prevede di anticipare di 10 anni l’obiettivo comune di emissioni zero, ampliare ulteriormente la nostra presenza in Italia e stabilire nuovi e ancora più ambiziosi target di business. Puntiamo a essere protagonisti del processo di decarbonizzazione del Paese, grazie alla nostra capacità di poter garantire sia energia elettrica rinnovabile sia molecole sostenibili come idrogeno e biometano, in linea con quanto previsto dalle direttive europee”.

La nuova strategia ha consentito ad A2A di crescere nel primo anno (2021) dell’attuale Piano decennale, di consolidare i propri business e rafforzare la presenza su tutto il territorio nazionale. Nell’ambito dell’economia circolare il Gruppo ha finalizzato l’acquisizione dell’unico impianto di trattamento dei rifiuti industriali in Calabria mentre sono state depositate nuove istanze per realizzare infrastrutture di trattamento e smaltimento rifiuti in diverse Regioni del Centro e Sud d’Italia. A supporto della transizione energetica, sono stati acquisiti portafogli di impianti di generazione da fonti rinnovabili, consentendo di anticipare di due anni gli obiettivi di incremento nella generazione di energia green previsti nel Piano. In questa direzione vanno anche gli accordi siglati a febbraio 2021 con Octopus Renewables e nei giorni scorsi con Ardian, che possono consentire ad A2A l’acquisizione di portafogli di impianti sia eolici che fotovoltaici localizzati in Italia e in Spagna con una potenza complessiva di 173 MW (Octopus) e 352 MW (Ardian). Tali operazioni permettono al Gruppo di consolidare la posizione di secondo operatore nelle rinnovabili e la presenza sul territorio nazionale, rappresentando inoltre un primo passo di sviluppo di impianti rinnovabili in Europa.

Il contesto geo-politico e l’evoluzione dell’emergenza climatica hanno contribuito a rendere ancor più solidi i pilastri strategici del Piano di A2A: economia circolare e transizione energetica. La COP26 tenutasi a Glasgow ha evidenziato la necessità di raggiungere la decarbonizzazione entro il 2050 e rinforzato l’importanza degli obiettivi legati alle emissioni di gas serra previsti nell’Accordo di Parigi.
Anche da questa consapevolezza A2A ha deciso di anticipare di 10 anni l’obiettivo di emissioni zero. Entro il 2040 il Gruppo raggiungerà la neutralità carbonica sulle emissioni dirette e indirette (c.d. scope1 e scope2) attraverso un mix equilibrato e graduale di interventi: sviluppo delle energie rinnovabili, soluzioni di carbon capture e phase-down dei business carbon intensive. Questo percorso virtuoso prevede il miglioramento del fattore emissivo di Gruppo al 2030 rispetto all’obiettivo approvato dalla Science Based Targets initiative (216 gCO2/kWh nell’attuale Piano vs 230 gCO2/kWh certificati SBTi) e di conseguenza la riduzione del 49% delle emissioni specifiche di A2A rispetto al 2017.

Decarbonizzazione e transizione energetica sono supportate anche dal contributo sinergico del secondo pilastro del Piano, l’economia circolare. Dalla sua valorizzazione derivano, infatti, due importanti componenti: le molecole green quali l’idrogeno e il biometano.

I principali elementi di novità dell’aggiornamento di Piano si inseriscono nel solco degli obiettivi globali di riduzione dell’impronta carbonica. Circa il 30% delle emissioni di CO2 in Italia derivano dal settore della mobilità. Abbattere le emissioni di CO2 dai trasporti di merci e persone sarà possibile con una penetrazione sempre più rilevante di auto elettriche e mezzi pesanti alimentati a idrogeno e bio-GNL. Nel 2021 l’8% delle auto vendute in Italia sono state elettriche (pure e ibride plug-in) ed è una percentuale destinata a crescere nei prossimi anni. Per favorire l’adozione di questo modello di mobilità sostenibile A2A ha quadruplicato l’installazione di infrastrutture previste rispetto allo scorso Piano: 24 mila punti di ricarica elettrica al 2030 con un focus sulla bassa potenza (fino a 7kW) e sull’alta potenza (oltre 50 kW), per favorire sia una modalità di erogazione lenta (ad. es. durante la notte) sia rapida (simile a quella delle stazioni di rifornimento tradizionali). Per quei segmenti di mobilità la cui evoluzione non è prevista verso l’elettrico, A2A vuole mettere a disposizione soluzioni green quali idrogeno verde e bio-GNL. Il Gruppo ha in programma di sviluppare infatti oltre 60 impianti di biometano di cui almeno 5 con liquefazione per ottenere bio-GNL, mentre per la produzione di idrogeno si potranno sfruttare fonti di energia prodotta continuativamente come quella dei termovalorizzatori, con un modello di business decentralizzato basato su ecosistemi locali al servizio dell’industria e del trasporto pesante.
(1) Nuova denominazione della BU Reti e Calore

Share this…

About author

digitalvoice

555555555555555555555 ssssssssssss