I 100 luoghi di Industria 4.0: Toccare con mano in Veneto applicazioni del 4.0
INDUSTRIA 4.0PRIMO PIANO 29 Luglio 2019 digitalvoice
In Veneto Confindustria si è data, da tempo, un’agenda su Industria 4.0, costituendo un tavolo dedicato al tema del quale fanno attivamente parte tutte le Associazioni Territoriali.
Dai dati raccolti dal CsC e FNE emerge che a fronte di numerosi e ingenti investimenti in nuovi macchinari grazie al super e iper ammortamento e alla nuova Sabatini, c’è ancora in azienda una scarsa alfabetizzazione digitale (17% di imprese innovatrici vs 46% di imprese ancora totalmente analogiche). Il “4.0” non è solo fatto di cambi di macchinari e software, ma di processi: data analysis, formazione, cloud, cybersecurity, sensoristica e molto altro. Per accompagnare questa più complessa “trasformazione digitale” delle imprese, Confindustria Veneto e le Territoriali hanno deciso di sviluppare uno strumento concreto, in grado di far comprendere – attraverso la sperimentazione diretta di best practice – i vantaggi della digitalizzazione.
I 100 luoghi di Industria 4.0 – primo esperimento italiano – sono i luoghi del Veneto in cui si possono toccare con mano applicazioni del 4.0. Si tratta di applicazioni sui processi che, essendo trasversali, possono essere mutuate da diversi settori, con effetto moltiplicativo. Dei veri e propri “living lab” per stimolare positivi processi di emulazione e networking.
Le prime evidenze ricevute dalle aziende sulla propria maturità digitale, confermano che il 4.0 costituisce una priorità strategica. Tuttavia, l’adozione di tutte le potenzialità connesse a Industria 4.0 non è sempre immediata, in particolare per le Pmi. L’aver rinnovato la propria dotazione di macchine e impianti, grazie soprattutto alle agevolazioni del Piano nazionale, costituisce tuttavia solo il primo passo ed è particolarmente interessante verificare quali siano i principali ambiti di intervento:
- a) Uno dei temi maggiormente ricorrenti è quello del collegamento tra impianti nuovi e “intelligenti” e il resto dei macchinari aziendali, anche al fine di attivare processi di manutenzione predittiva. Va sempre ricordato che questi investimenti sono relativi solo a una parte della dotazione di impianti delle aziende.
- b) Un altro tema riguarda il collegamento tra i macchinari e i sistemi gestionali delle aziende, che presentano rigidità che spesso ostacolano una lettura e analisi automatica dei dati e delle informazioni. Per tutte le aziende è necessaria una profonda riflessione sull’utilizzo di questa mole crescente di informazioni: come debbono essere organizzati i dati per consentire alle aziende di disporre di un cruscotto sempre più preciso di indicatori?
- c) Oltrepassando i confini della singola azienda, è estremamente importante e complesso il collegamento tra aziende all’interno della supply chain. Le piccole dimensioni di molte aziende e il loro posizionamento B2B non consente spesso di imporre all’interno della filiera gli standard da adottare. Questa è una prerogativa di grandi aziende, poco presenti nella nostra regione.
- d) Significativo infine il tentativo di alcune aziende di adottare processi di servitizzazione. Non si vende più il prodotto ma il servizio e la disponibilità di una grande mole di dati consente di calcolare con precisione il costo del servizio stesso. Questo comporta una evidente modifica del modello di business.
Il progetto è partito coinvolgendo alcune aziende-pilota, selezionate dalle Associazioni Territoriali. Sono 17 le imprese le cui storie di successo 4.0 sono raccontate su http://100luoghi.industria40veneto.it/, il nuovo sito internet che le geolocalizza in base alla tecnologia sviluppata e al settore di appartenenza e offre attraverso testi, foto e video, tutte le informazioni utili per chi voglia comprendere come mutuare queste esperienze e avviare un percorso 4.0.
Dopo questa fase di start-up, sarà possibile per tutte le aziende che lo vogliono candidarsi ad essere luogo d’innovazione e trovare così posto all’interno della mappa interattiva delle imprese venete 4.0. L’accreditamento avverrà sulla base di precisi criteri di ammissione elaborati insieme a Fondazione Univeneto e contenuti nel questionario scaricabile dal sito.
Partirà inoltre da settembre un roadshow, sempre destinato agli imprenditori associati, che prevede la visita delle singole aziende e la presentazione (e sperimentazione dei risultati) dell’applicazione 4.0 sviluppata. Le prime tappe saranno: Italcab Spa il prossimo 19 settembre e Sariv Srl il prossimo 10 ottobre. A seguire, hanno già dato la disponibilità Baxi Spa e Number 1 Logistic Group Spa.
Matteo Zoppas, Presidente Confindustria Veneto: «La trasformazione digitale è una sfida complessa, che richiede un grande impegno per le imprese in termini di progettazione e realizzazione degli investimenti e di acquisizione delle competenze. Industria 4.0 è’ una “manovra” che porta innovazione, nuova economia e incentiva l’ammodernamento delle tecnologie e dei processi produttivi. Per questo, come Confindustria ci stiamo impegnando, con la collaborazione di tutte le Territoriali, a sviluppare gli strumenti più utile a sensibilizzare e diffondere la conoscenza delle opportunità che il 4.0 può offrire. Grazie alla partnership tra Confindustria e Federmanager (www.4manager.org) ci sarà la possibilità di avere un manager 4.0 a disposizione dei nostri associati per sostenere la crescita dei dirigenti e delle imprese con l’obiettivo di contribuire a generare uno sviluppo sostenibile e duraturo»
Gianni Potti, Delegato di Confindustria Veneto alle Politiche per l’Innovazione, Ricerca e Industria 4.0: «Il Progetto “I 100 luoghi di Industria 4.0” nasce dal basso, dal territorio, un immenso living lab, fatto delle tantissime PMI venete, che è il vero parco tecnologico e innovativo. E’ di questi giorni la notizia di come si sia esaurita la spinta propulsiva degli incentivi promossi della politica industriale per il 4.0: i dati Ucimu (la Federazione dei produttori di macchine industriali) certificano che siamo tornati ai livelli del 2014: gli ordini dei macchinari nel secondo semestre del 2019 sono infatti scesi del 31,4% (sul mercato interno addirittura la frenata è del 43%). A mio avviso questa è un’opportunità, non un problema… Gli incentivi non durano all’infinito, devono servire solo come stimolo iniziale al mercato. Industria 4.0 (come accade in Germania e nel nord Europa) significa prima di tutto ripensare l’impresa nel suo insieme in una logica di trasformazione digitale, migliorare i processi per dare valore aggiunto ai prodotti/servizi e guardare soprattutto alla vasta platea delle PMI italiane. Industria 4.0 non è incentivi, ma un cambio di paradigma del sistema industriale, un vero Piano Paese, dove la reingenirizzazione dei processi produttivi e la formazione giocheranno un ruolo decisivo»
nella foto Matteo Zoppas, Presidente Confindustria Veneto