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Il dispositivo per la ripresa e la resilienza, fondamentale  per la trasformazione verde e digitale dell’UE
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La Commissione europea ha adottato  una comunicazione in occasione del secondo anniversario dell’adozione del dispositivo per la ripresa e la resilienza, lo strumento chiave al centro del piano per la ripresa NextGenerationEU, con una dotazione di 800 miliardi di €.

La comunicazione fa il punto sui risultati concreti conseguiti finora grazie all’impulso senza precedenti impresso dal dispositivo a favore delle riforme e degli investimenti verdi e digitali negli Stati membri La comunicazione delinea inoltre nuove misure per far sì che i piani nazionali per la ripresa e la resilienza continuino ad essere attuati in modo efficace. Gli allegati della comunicazione chiariscono alcuni aspetti tecnici delle modalità con cui la Commissione valuta i progressi compiuti dagli Stati membri.

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen (NELLA FOTO)  ha dichiarato: “Il nostro piano per la ripresa NextGenerationEU ha assunto una rilevanza ancora maggiore di una risposta, peraltro fondamentale, alla pandemia di COVID-19. A due anni dalla creazione del fondo abbiamo già erogato oltre 140 miliardi di € e abbiamo superato gli obiettivi di investimento iniziali per le transizioni verde e digitale. In questa fase, con la brutale invasione dell’Ucraina da parte della Russia e una crisi energetica che interessa il mondo intero, il fondo, diventato ormai un elemento chiave del nostro piano industriale per il Green Deal, sosterrà gli Stati membri nel percorso verso l’azzeramento delle emissioni nette, grazie anche all’ulteriore impulso finanziario di REPowerEU. NextGenerationEU si è dimostrato uno strumento in grado di dare una risposta ai molteplici e variegati problemi che l’Unione si trova ad affrontare. Le riforme trasformative che passano per i piani nazionali di ripresa degli Stati membri sono fondamentali per modernizzare e rafforzare l’Unione europea. È necessario proseguirne la rapida attuazione.”

Dalla sua creazione due anni fa, il dispositivo per la ripresa e la resilienza ha avuto un impatto trasformativo sulle economie degli Stati membri, ad esempio promuovendo le riforme dei sistemi di giustizia civile e penale in Italia, le riforme del mercato del lavoro in Spagna, migliorando l’offerta di alloggi a prezzi accessibili in Lettonia, promuovendo gli investimenti nelle energie rinnovabili offshore in Grecia e facilitando la digitalizzazione delle scuole e delle imprese in Portogallo.

Tali cambiamenti sono resi possibili dal carattere unico del dispositivo per la ripresa e la resilienza, che combina i piani nazionali per le riforme e gli investimenti con priorità e finanziamenti comuni. Esaminando i piani per la ripresa e la resilienza degli Stati membri, si osserva che circa 203 miliardi di € della dotazione totale contribuiscono a misure volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Circa 131 miliardi di € contribuiscono a misure volte a trasformare in senso digitale le economie e le società europee. Circa 138 miliardi di € sono stati destinati alla spesa e alle politiche sociali per la prossima generazione.

L’articolazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza ha avviato un circolo virtuoso di cambiamento, in cui le riforme proposte dagli Stati membri gettano le basi per i successivi investimenti previsti nei rispettivi piani per la ripresa e la resilienza, nonché per quelli che si avvalgono di altri fondi dell’UE, fondi nazionali e, soprattutto, fondi messi a disposizione dal settore privato A medio termine, la Commissione stima che gli investimenti finanziati da NextGenerationEU potrebbero stimolare il PIL dell’UE di circa l’1,5% nel 2024 e favorire ulteriormente la creazione di posti di lavoro.

Ad oggi la Commissione ha erogato oltre 144 miliardi di € nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, compresi sovvenzioni (96 miliardi di €) e prestiti (48 miliardi di €). Molte erogazioni ulteriori sono previste via via che si procede verso la seconda fase dell’applicazione del dispositivo. Gli Stati membri dovrebbero fare il possibile per valorizzare appieno le opportunità offerte dal dispositivo e produrre risultati in linea con i calendari che si sono impegnati a rispettare nei rispettivi piani.

Nella primavera del 2023 gli Stati membri dovrebbero integrare i loro piani per la ripresa e la resilienza con capitoli di REPowerEU, al fine di fornire una risposta congiunta alla crisi energetica mondiale. Le riforme e gli investimenti sostenuti dal piano REPowerEU, che gli Stati membri dovrebbero presentare quanto prima, consentiranno di realizzare inoltre le sinergie previste dal piano industriale del Green Deal dell’UE. Essi finanzieranno misure volte a promuovere l’ecologizzazione dell’industria, a sostenere i progetti industriali a zero emissioni nette dell’UE, a incentivare in ambito R&I le tecnologie di punta a zero emissioni, aiutando le industrie a far fronte ai prezzi elevati dell’energia, anche attraverso sgravi fiscali.

Il regolamento REPowerEU migliora ulteriormente la trasparenza imponendo agli Stati membri di pubblicare informazioni sui 100 principali destinatari finali per ciascun piano nazionale. Rafforza inoltre il ruolo dei portatori di interessi, con un’attenzione particolare agli enti locali e regionali e alle parti sociali, in particolare nella fase di preparazione dei capitoli di REPowerEU.

 

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