Il turismo digitale cresce dell’8% rispetto a dodici mesi fa
PRIMO PIANO 31 Gennaio 2019 digitalvoice
Il turismo digitale cresce: l’anno scorso il mercato dei viaggi in Italia ha raggiunto i 58,3 miliardi di euro (+2% rispetto al 2017) e la componente che è cresciuta di più è stata proprio quella online: con un valore complessivo di quasi 14,2 miliardi di euro, ha segnato un aumento dell’8% rispetto a dodici mesi fa, mentre la componente tradizionale cresce dell’1% e raggiunge quota 44,1 miliardi.
Sono questi alcuni dei risultati emersi dalla settima edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo della School of Management del Politecnico di Milano, la ricerca che punta a tracciare l’impatto e le principali tendenze del digitale sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta di servizi turistici.
Cosa si acquista online? I trasporti soprattutto, (61%), seguiti da alloggi (29%) e pacchetti (10%). Sono i canali diretti a fare la parte del leone, con il 71% del mercato, anche se aumentano le transazioni sulle cosiddette Ota (online travel agency) e sulle piattaforme di aggregazione, con una quota del 29% ma in crescita rispetto al 14% dell’anno prima.
L’impennata mobile
E come forse era prevedibile si attesta un’impennata del mobile: passa da qui il 18% delle transazioni digitali (ed erano appena il 3% solo quattro anni fa), con una crescita del 46% rispetto al 2017. Sullo smartphone si ricercano informazioni (83% del campione per vacanze “brevi”- fino a 3 notti – e 89% nelle “lunghe”), ma si procede anche ai pagamenti (17% e 20% rispettivamente per vacanza breve e lunga).
La sperimentazione dei chatbot
Il mobile si conferma molto rilevante nel mercato delle attività, le cosiddette “esperienze” da fare in loco: tra chi ha prenotato o acquistato attività online (55%) il 66% ha scelto di farlo da smartphone, il sito mobile risulta inoltre più utilizzato rispetto all’app. E i turisti iniziano a sperimentare anche le chat, utilizzate dal 10% dei viaggiatori digitali, e sulla realtà aumentata e virtuale, provata dal 22%, soprattutto per visionare l’alloggio prima della prenotazione (52%) e per esplorare la destinazione e le attività da fare in loco (48%), ma anche durante il viaggio per arricchire l’esperienza di visita a attrazioni e musei (21%).
Le esperienze a destinazione sono importanti: rappresentano infatti il 26% del budget per la vacanza. Ma il 34% dei turisti le prenota solo di persona, il 24% solo su internet e il 42% in entrambi i modi.
Agenzie di viaggi e hotel
Ma non di solo digitale vivono i viaggiatori: anche se solo il 2% degli italiani tra i 18 e i 75 anni non ha usato internet per nessuna attività relativa alla sua ultima vacanza, il 31% si è recato in agenzia di viaggi per organizzare una vacanza più lunga di tre notti, e il 23% ha poi effettivamente deciso anche di prenotare in agenzia. Merito anche di chi ha capito l’importanza di investire in strumenti digitali di customer care, come i Crm (Customer Relationship Management, data analytics e naturalmente i social media.
E cosa accade con gli alloggi? Per quanto riguarda le strutture ricettive (hotel ma non solo) le prenotazioni dirette tramite canali digitali come sito e app sono cresciute del 13% rispetto al 2017 e rappresentano l’11% del totale delle prenotazioni ricevute dalle strutture. E le piattaforme peer to peer nate per facilitare l’affitto e la condivisione di alloggio tra privati (definite forse in modo improprio come esempi di sharing economy) ormai superano il 30% del mercato digitale degli alloggi.