Meg Whitman, CEO di HPE al Reimagine 2017: “siamo pronti al futuro”
AZIENDE 1 Luglio 2017 digitalvoice
HPE Reimagine si è tenuto a Bologna come appuntamento conclusivo di una due giorni che prevedeva il roadshow europeo di Hpe con l’Italian Summit (evento annuale dedicato a Partner e System Integrator) con la presenza di Meg Whitman, Ceo di Hewlett Packard Enterprise (HPE) accolta da Stefano Venturi, Corporate VP e Amministratore Delegato di Hpe in Italia.
Meg Whitman ha puntualizzato la strategia mondiale del gruppo, ripercorrendo le tappe degli spin off e delle cessioni che hanno snellito e concentrato al futuro la multinazionale, affermando che la vecchia struttura non avrebbe retto il cambiamento mentre con lo snellimento e le nuove strategie questa nuova HPE è pronta al futuro.
Meg Whitman nel suo intervento ha precisato : “Nel giro di una ventina di anni quasi tutto quello che ci circonda sarà collegato a Internet e, a seconda di come sarà la vostra dotazione tecnologica, il vostro business potrà morire o riuscirà a sopravvivere”. “Il futuro – ha continuato Meg Whitman– sarà quello di reagire ad ogni cambiamento grazie ad una digitalizzazione che sappia fornire gli strumenti necessari”.
Alcune considerazioni interessanti sono state fatte sull’IT Ibrida che in futuro secondo HPE verrà adottata da tutte le imprese; a tal proposito Meg Whitman ha citato uno studio di Business Review in cui il 63% delle aziende intervistate ha dichiarato di essere d’accordo su una strategia basata sull’It Ibrida. Anche Stefano Venturi ha fatto eco alla Whitman.
Un altro elemento strategico per HPE è la necessità di rendere l’edge più intelligente, dove con edge HPE identifica tutto il mondo al di fuori del data center; Un modo per fornire più potenza di calcolo al di fuori del data center potrebbe essere quello proposto dal progetto The Machine su cui sta lavorando HPE. Si tratta di un’innovativa concezione di computer in cui al centro non c’è più il processore bensì la memoria che è utilizzata in grande quantità per potervi archiviare tutti i dati e renderli così sempre disponibili per ogni tipo di elaborazione: questa struttura prende il nome di in-memory computing.
Stefano Venturi, oltre a ribadire la filosofia del gruppo sul piano nazionale ha anche affermato l’importanza strategica dei 19 Innovation Lab (di cui 15 già inaugurati) che Hpe, in tandem con 15 system integrator e quattro distributori, sta creando sul territorio italiano. L’obiettivo dichiarato è far sì che le strutture siano a tutti gli effetti riconosciute, secondo il piano Industry 4.0, come Innovation Hub, superando quindi la logica pura del marketing e delle partnership.
Nella foto Meg Whitman Ceo di Hewlett Packard Enterprise (HPE)