PMI e Industria 4.0: la strada è ancora lunga
INDUSTRIA 4.0PRIMO PIANOPROTAGONISTI 24 Aprile 2017 digitalvoice
Intervista a Paolo Galassi, Presidente A.P.I.
Cosa vuol dire per una PMI diventare 4.0?
“La trasformazione delle PMI in ottica 4.0 parte innanzitutto da un cambiamento culturale: l’obiettivo è promuovere investimenti, in innovazione e in tecnologia, a favore di una maggiore efficienza operativa e per poter accedere a un flusso continuo di informazioni e generare nuovi servizi ad alto valore aggiunto in modo da essere sempre più competitivi sul mercato. É quindi importante che gli imprenditori riconoscano i notevoli benefici che questa rivoluzione può apportare anche nel breve periodo. I risultati del rapporto della Banca d’Italia sulla crescita della regione Lombardia nel 2015, infatti, attestano che le imprese che hanno investito in R&D ed hanno adottato IoT e sistemi automatizzati hanno registrato un andamento delle vendite significativamente migliore rispetto alla media. Entrare nel mondo 4.0 significa quindi puntare sulla qualità dei prodotti e dei servizi offerti al cliente e investire al contempo nella formazione del personale, per renderlo sempre più qualificato e pronto a rispondere alle sfide di un mondo manifatturiero sempre più smart. Il cambiamento culturale che auspico è che nelle PMI la ricerca di innovazione sia un processo costante che permetta loro di restare protagoniste di un mercato in continua evoluzione. Sottolineo, infine, che l’introduzione dell’Industria 4.0 nelle PMI deve essere sostenuta e tutelata anche dalle istituzioni, che non possono assolutamente dimenticare che le PMI costituiscono oltre l’80% delle aziende italiane e ne rappresentano il tessuto più radicato nel territorio”.
In che misura le PMI stanno trasformando i loro reparti produttivi in ottica Smart Factory?
“Le PMI stanno mettendo in conto di trasformarsi in ottica Smart Factory. Tuttavia, secondo i dati che abbiamo raccolto nel sondaggio elaborato in occasione dell’evento “A.P.I. l’innovazione per l’Industria 4.0”, la strada da fare è ancora lunga. L’82% degli imprenditori dichiara infatti che, all’interno della propria azienda non esiste ancora un controllo digitale e automatizzato della produzione, nemmeno in modo parziale. In aggiunta, il 58% degli intervistati non utilizza macchine utensili a controllo numerico e solo il 20% afferma di avvalersi dell’aiuto di un robot nelle fasi di produzione. Questi risultati non devono però offuscare la forte volontà degli imprenditori di cogliere le opportunità insite nella quarta rivoluzione industriale: infatti oltre il 25% delle imprese associate prevede di investire nel 2017 in modo importante in ottica 4.0 in riferimento ai processi di produzione”.
Gli imprenditori hanno chiara la visione di Industria 4.0?
“Per quanto riguarda la concezione di Industria 4.0 da parte degli imprenditori, c’è ancora molto da approfondire: per il 42% di loro, infatti, rappresenta una rivoluzione che interessa tutte le aree dell’azienda; il 15% ritiene invece che il fenomeno implichi l’introduzione di nuove tecnologie come il Wi-Fi, la posta in mobilità e lo smart working. Per il 25% degli intervistati, Industria 4.0 significa evoluzione tecnologica delle aree produttive che generano valore per il cliente, mentre il 18% dei partecipanti al sondaggio dichiara di non sapere esattamente come definirla e gli interventi da effettuare a livello aziendale non sono chiari per il 29% degli imprenditori. Ulteriori impedimenti all’implementazione di tecnologie 4.0 sono la mancanza di KPI chiari e mentalità diverse, così come di know-how e di coinvolgimento del top management, rispettivamente per il 20% e l’11% degli intervistati. Proprio per venire incontro a questa situazione di incertezza in cui si trovano le PMI, l’associazione offre alle imprese associate, tramite il progetto A.P.I. Manifattura 4.0, un’assistenza multidisciplinare che comprende incontri informativi e consulenza personalizzata e specializzata, volta ad accompagnare le aziende nel cambiamento culturale e aziendale insito nella quarta rivoluzione industriale”.
Foto Paolo Galassi, Presidente A.P.I.