Professoressa Maria Grazia Carrozza: Sviluppo positivo della bioingegneria
PROTAGONISTI 2 Ottobre 2018 digitalvoice
Intervista a Maria Chiara Carrozza, Professore Ordinario di Bioingegneria Industriale della ‘Scuola Superiore Sant’Anna’ e Direttore Scientifico della Fondazione ‘Don Carlo Gnocchi’
La robotica troverà applicazione in un numero crescente di campi
La bioingegneria e la robotica non sono soltanto appassionanti campi di applicazione teorica riguardanti l’impiego delle nuove tecnologie, ma hanno anche un impatto diretto a livello sociale particolarmente importante per le realtà in via di sviluppo, che possono giovarsi di un contributo così determinante e dall’apporto chiaramente etico. Ambasciatrice di quest’approccio, sia in Italia sia all’estero, è Maria Chiara Carrozza, Professore Ordinario di Bioingegneria Industriale della ‘Scuola Superiore Sant’Anna’ e Direttore Scientifico della Fondazione ‘Don Carlo Gnocchi’. Alla guida del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nel governo Letta, autrice di molteplici pubblicazioni scientifiche, coordinatrice di progetti nazionali e internazionali nonché insignita di numerosi premi, la Professoressa fa il punto di una situazione in progressiva evoluzione come quella che riguarda l’ambito in cui continua a dare una riconosciuta testimonianza di eccellenza.
In occasione della Giornata della Ricerca Italiana tenutasi alla Farnesina, lei ha parlato di ingegneria biomedica come opportunità di migliorare la vita delle persone in una cornice di equità e raggiungibilità universale.
Si tratta di un obiettivo molto ambizioso che non coinvolge solo l’aspetto tecnologico: chi sono i principali attori in campo, tanto oggi quanto domani
Ci sono molte università e gruppi di ricerca che sono coinvolti in progetti per lo sviluppo di tecnologie a scopo umanitario e soprattutto per diffondere la bioingegneria accessibile anche nei paesi più in difficoltà. Oggi ci sono intere conferenze e sessioni organizzate dalle società scientifiche che coinvolgono giovani ricercatori in progetti per affrontare il tema della sanità nei paesi in via di sviluppo. La sensibilità nel mondo della bioingegneria è aumentata molto e la ricerca ha anche forti motivazioni etiche, per me si tratta di uno sviluppo positivo. Un esempio è costituito dalla società scientifica degli ingegneri IEEE/EMBC (Engineering in Biology and Medicine) che promuove iniziative internazionali in questo campo.
Quali sono i più importanti campi di applicazione della robotica, allo stato dell’arte attuale, e quali saranno i prossimi crescenti in un futuro forse già definibile nei suoi tempi
I più importanti campi di applicazione della robotica, oltre all’automazione e produzione industriale, sono quelli della field robotics, come per esempio la robotica sottomarina o la robotica spaziale, oppure la robotica di servizio in campo medico ed educativo. I settori emergenti sono quello delle pubbliche relazioni, intrattenimento e robotica sociale o di consumo.
Cosa si sta facendo nell’ambito formativo nazionale per preparare le nuove generazioni a cavalcare e interpretare al meglio la rivoluzione in atto?
Molte scuole sul territorio hanno attivato progetti di robotica educativa che mirano proprio a formare giovani generazioni più consapevoli e preparate a conoscere il settore. Un altro caso interessante è quello delle gare di robotica che educano anche al gioco di squadra, alla interdisciplinarità e al lavoro extra scolastico in un contesto a metà tra la formazione e l’intrattenimento per favorire lo sviluppo della capacità di risolvere problemi e di interagire con gli altri in modo positivo.
Nella Foto Maria Chiara Carrozza, Professore Ordinario di Bioingegneria Industriale della ‘Scuola Superiore Sant’Anna’ e Direttore Scientifico della Fondazione ‘Don Carlo Gnocchi’