Riformare l’assetto del mercato dell’energia elettrica dell’UE per dare una spinta alle rinnovabili
PRIMO PIANO 17 Marzo 2023 digitalvoice
La Commissione europea ha proposto di riformare l’assetto del mercato dell’energia elettrica dell’UE per accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e l’eliminazione graduale del gas, ridurre la dipendenza delle bollette dalla volatilità dei prezzi dei combustibili fossili, tutelare meglio i consumatori dalle future impennate dei prezzi e dalla manipolazione potenziale del mercato e rendere l’industria dell’UE pulita e più competitiva.
La riforma proposta prevede la revisione di diversi atti legislativi dell’UE, in particolare il regolamento e la direttiva sull’energia elettrica e il regolamento REMIT. Introduce misure tese a incentivare i contratti a più lungo termine con produttori di energia non fossile e ad apportare al sistema soluzioni flessibili più pulite in concorrenza col gas, come la gestione della domanda e lo stoccaggio. In tal modo, le bollette elettriche dei consumatori risentiranno meno dell’impatto dei combustibili fossili e rifletteranno il costo inferiore delle energie rinnovabili. Inoltre la riforma proposta promuove una concorrenza aperta e leale nei mercati europei dell’energia all’ingrosso, migliorandone la trasparenza e l’integrità.
La creazione di un sistema energetico basato sulle rinnovabili sarà fondamentale non solo per ridurre le bollette dei consumatori, ma anche ai fini di un approvvigionamento energetico sostenibile e indipendente per l’UE, in linea con il Green Deal europeo e il piano REPowerEU. Questa riforma, che rientra nel piano industriale del Green Deal, consentirà all’industria europea di rifornirsi di energia elettrica da fonti rinnovabili non fossili a prezzi accessibili, fattore chiave per la decarbonizzazione e la transizione verde. Per conseguire gli obiettivi in materia di energia e clima, dovremo triplicare la diffusione delle rinnovabili entro la fine del decennio.
Il rincaro e la volatilità dei prezzi, come quelli osservati nel 2022 e provocati dalla guerra energetica scatenata dalla Russia nei confronti dell’UE, gravano in modo eccessivo sui consumatori. La proposta consentirà a questi ultimi e ai fornitori di beneficiare di una maggiore stabilità dei prezzi basata sulle tecnologie per l’energia da fonti rinnovabili non fossili. I consumatori potranno soprattutto scegliere fra un’ampia gamma di tipi di contratto e ricevere informazioni più chiare prima della firma, evitando così volatilità e rischi eccessivi grazie a prezzi sicuri a lungo termine. Allo stesso tempo, grazie ai contratti con prezzo dinamico potranno comunque approfittare della variabilità dei prezzi e consumare l’energia elettrica nelle fasce orarie in cui costa meno (ad esempio per ricaricare le auto elettriche o utilizzare le pompe di calore).
Oltre ad ampliare le possibilità di scelta dei consumatori, la riforma mira a promuovere la stabilità dei prezzi riducendo il rischio di fallimento dei fornitori, i quali saranno tenuti a gestire i rischi di prezzo quantomeno entro i volumi dei contratti a prezzo fisso, così da essere meno esposti alle impennate e alla volatilità del mercato. La proposta impone inoltre agli Stati membri di designare fornitori di ultima istanza in modo che nessun consumatore resti senza energia elettrica.
Anche la tutela dei consumatori vulnerabili verrà notevolmente rafforzata. Per questa fascia di popolazione gli Stati membri adotteranno misure volte ad evitare interruzioni di fornitura in caso di arretrati sui pagamenti mentre, nelle situazioni di crisi, potranno estendere i prezzi al dettaglio regolati alle famiglie e alle PMI.
La proposta prevede anche la revisione delle norme sulla condivisione delle energie rinnovabili. I consumatori potranno investire in parchi eolici o solari e vendere ai vicini – e non solo ai fornitori – l’elettricità in eccesso generata da impianti solari su tetto: i locatari, ad esempio, potranno condividere così l’energia in eccesso con i vicini.
Per rendere il sistema energetico più flessibile, gli Stati membri saranno tenuti a valutare il proprio fabbisogno, a definire obiettivi di incremento della flessibilità dei combustibili non fossili e avranno la possibilità di introdurre nuovi regimi di sostegno, in particolare per la gestione della domanda e lo stoccaggio. La riforma consente inoltre ai gestori dei sistemi di ottenere la riduzione della domanda nelle fasce orarie di picco. Parallelamente a questa proposta, oggi la Commissione ha rivolto una serie di raccomandazioni agli Stati membri sullo stoccaggio, per fomentarne l’innovazione, le tecnologie e le capacità.
Kadri Simson (NELLA FOTO) , commissaria per l’Energia dichiara “Sebbene l’assetto attuale abbia garantito un mercato efficiente e ben integrato per molti decenni, la già limitata offerta mondiale e la manipolazione dei nostri mercati dell’energia a opera della Russia hanno esposto molti consumatori ad aumenti massicci delle bollette energetiche. Oggi proponiamo misure che rafforzeranno la stabilità e la prevedibilità dei costi dell’energia in tutta l’UE. Stimolando gli investimenti nelle energie rinnovabili potremo conseguire gli obiettivi del Green Deal e fare dell’UE il motore dell’energia pulita per i decenni a venire”.