Studio EY e ManpowerGroup: sempre più introvabili profili digitali per la sanità
EY INNOVAZIONEPRIMO PIANOREPORTS 20 Gennaio 2022 digitalvoice
EY e ManpowerGroup, presentano i risultati di un approfondimento[1] sull’evoluzione delle professioni non mediche nella sanità italiana sia pubblica che privata nell’ambito della seconda edizione dello studio predittivo “Il futuro delle competenze in Italia” di cui i risultati integrali saranno presentati quest’anno.
Attraverso una metodologia innovativa, basata sull’utilizzo di un algoritmo di machine learning creato ad hoc, l’analisi EY-ManpowerGroup si è incentrata su tre punti chiave: l’esame dei driver di cambiamento (megatrend) che impatteranno sul mercato del lavoro nei prossimi anni; l’acquisizione strutturata di pareri di esperti mediante workshop; infine la “viralizzazione” di un game digitale (chatbot) rivolto ad una platea allargata di esperti del mercato del lavoro e operatori del settore, volto ad ampliare la base dati.
Lo studio permette di stimare l’andamento della domanda di lavoro per ciascuna professione fino al 2030.
Sulla base delle rilevazioni effettuate, lo studio EY-ManpowerGroup prevede, per il 2030, una crescita della domanda di lavoro per tutte le professioni oggetto di indagine. Tra esse, l’aumento della domanda è particolarmente significativo per Ingegneri biomedici e bioingegneri (+9,2%), Tecnici di apparati medicali e per la diagnostica medica (+7,5%) e Ingegneri in telecomunicazioni (+7%).
Andrea D’Acunto, People Advisory Services Leader di EY in Italia, dichiara: “Dall’analisi condotta in questo specifico approfondimento si stima, per tutte le professioni oggetto di indagine, che la domanda di lavoro sarà in crescita in media del 4,4%. In aggiunta, il nostro modello ha stimato un incremento significativo della complessità della articolazione e composizione dello skillset di queste professioni, pertanto ci sarà una maggiore difficoltà di reperimento delle risorse, con una media stimata al 2030 per le professioni oggetto di questo approfondimento del 51,2%, in crescita rispetto al 43,6% al 2021. Tale difficoltà sarà accompagnata da un significativo incremento del disallineamento (mismatch) fra le competenze possedute dagli occupati e quelle richieste per lo svolgimento delle professioni in esame, previsto in crescita dal 22,1% al 26,7%. In questo contesto, sarà dunque fondamentale aumentare gli investimenti in formazione, specialmente in quelle competenze definite come life long, per far fronte alle sfide del mondo del lavoro e coglierne opportunità di crescita e sviluppo”.
Stefano Scabbio, Southern Europe President, ManpowerGroup, aggiunge: “Il settore sanitario in Italia, da tempo affetto da una carenza di personale strutturale, si sta digitalizzando sempre di più e per questo richiede nuove professionalità e competenze a supporto. La crescita esponenziale prevista per le professioni digitali o comunque non strettamente sanitarie prese in considerazione dal nostro Studio con EY impone riflessioni sulla pianificazione di interventi formativi a breve e lungo termine. Nel breve periodo, è necessario colmare i gap con percorsi di upskilling rapidi e in linea con le esigenze del mercato, che portino le persone a ricoprire velocemente i ruoli mancanti; nel lungo periodo il nostro osservatorio illumina la strada per pianificare percorsi più articolati, che devono coinvolgere l’intero sistema educativo e specializzato, per non rischiare carenze ancora più accentuate in futuro”.
Figura 1 – Mappa del rischio-opportunità delle professioni
Figura 2 – Difficoltà di reperimento
nella foto d’apertura da sinistra Scabbio e D’Acunto
[1] Parte di questi risultati sono stati presentati in anteprima a inizio novembre in occasione dell’evento “Area Sanità 2021, Strategie per la Salute del Paese”, realizzato in collaborazione con CERGAS – Bocconi.